Andare oltre, con la Theory of Change (ToC)

John Baguley, fondatore e CEO di Group IFC, interviene sulla Theory of Change (ToC)  metodologia specifica per la pianificazione, la partecipazione e la valutazione applicata alla filantropia, al settore non profit e a ambiti governativi per promuovere un reale cambiamento sociale.

La Theory of Change (ToC) è una metodologia specifica per la pianificazione, la partecipazione e la valutazione applicata alla filantropia, al settore non profit e ambiti governativi per promuovere cambiamento sociale. Definisce obiettivi di lungo periodo e poi, facendo una “mappa a ritroso”, identifica le precondizioni necessarie a raggiungere quegli stessi obiettivi.

La ToC “va oltre” – Mi sono trovato a fare i conti per la prima volta con il monitoraggio e la valutazione lavorando con Freedom from Torture: l’organizzazione si stava candidando a un bando europeo di finanziamento e c’era quindi bisogno di compilare alcuni “quadri logici”. Non erano molto sofisticati a quel tempo, ma richiedevano comunque di identificare input, risultati e valutazione, ovvero le azioni che l’organizzazione avrebbe intrapreso, il cambiamento che avrebbe generato sul campo e come questo cambiamento sarebbe stato misurato. Se le prime due parti del quadro potevano essere facili da compilare, la terza richiese molto tatto. Solo utilizzando le fasi di monitoraggio e valutazione, si sarebbe compreso realmente come raggiungere miglioramenti nel lungo periodo.

Se la vostra teoria del cambiamento nel suo insieme “non tiene”, se non ha senso nelle condizioni del mondo reale, sarete costretti ad accettare delle cortesi ma glaciali lettere di rifiuto: il cambiamento che forse voi siete capace di provare potrebbe non essere correlato al generale desiderio di cambiamento in quel particolare contesto,  idealmente espresso nella vostra missione e molto probabilmente negli obiettivi del finanziatore a cui vi state rivolgendo. La vostra ToC dovrebbe occuparsi di quella zona intermedia tra quello che il vostro particolare programma fa sul campo – che effettivamente potrebbe essere misurabile – e l’obiettivo più generale di entrambe le organizzazioni.

Deve essere chiarito come queste attività si influenzino l’una con l’altra e come il lavoro sul campo conduca al cambiamento generale.  Questo si può fare attraverso una mappatura dei risultati, ma bisogna stare attenti perché non si tratta di un altro quadro logico; si ha a che fare piuttosto con i passi che è necessario compiere come precondizioni per incontrare gli obiettivi generali della vostra organizzazione. Dalla mia esperienza ritengo che più componenti dello staff che ricoprono ruoli chiave nei programmi dovrebbero comprendere questo processo, soprattutto nelle organizzazioni complesse, dove membri diversi potrebbero avere idee contrastanti circa le finalità del loro lavoro, la sua efficacia e la possibilità di fornire una relazione coerente tra la missione e la realtà spesso confusionaria del day to day.

Esiti – Nel migliore dei casi la vostra teoria del cambiamento ricompatterà l’organizzazione, dal livello del Consiglio direttivo a quello dello staff di programma, e renderà più efficace sia il lavoro di chi raccoglie fondi sia quello di chi si occupa di comunicazione. Certamente potrebbe  essere di interesse anche per l’amministrazione, dato che un maggior grado di trasparenza attrarrà automaticamente nuovi sostenitori della vostra causa.

Non fraintendetemi, non è un esercizio facile procedere a ritroso dagli obiettivi generali, anche perché questo implica innanzitutto essere d’accordo su ognuno di essi, non semplicemente come “visione” ma come concrete realtà che l’organizzazione andrà a creare. È un processo che richiede una leadership forte e dinamica, capace di definire i passi fondamentali verso questi obiettivi e un programma che conduca coerentemente verso di essi. Non potranno esserci passaggi mancanti in questo percorso logico, altrimenti tutta la vostra ToC fallirà e il vostro lavoro non apparirà realistico né a un finanziatore né a un sostenitore.

Donare, oggi – Non siamo più nell’epoca in cui le persone donavano alle organizzazioni con un nome rispettabile senza indagare oltre.  Oggi più che mai abbiamo la necessità di rivolgerci a chi ha fatto, non ereditato, la propria fortuna; queste persone vogliono vedere il processo che stanno finanziando, perché desiderano usare il loro benessere e la loro fortuna per realizzare cambiamenti significativi nel mondo; e perché allo stesso tempo loro sono stati in grado di realizzare cambiamenti concreti nei propri affari.

Se non espliciterete come questo accadrà è piuttosto improbabile che vi concedano qualsiasi finanziamento.

Se chiedete denaro per costruire la vostra nuova sede dovrete preoccuparvi di spiegare esplicitamente al donatore in che modo questa nuova sede è una componente chiave per raggiungere i vostri obiettivi e cambiare il mondo.

Il network IFC  – La mia organizzazione, Group IFC,  ha sempre saputo che cambiare il mondo era la sua missione  e che il modo in cui l’avrebbe fatto  sarebbe stato aiutando le  organizzazioni non profit e altri attori del cambiamento sociale a realizzare il proprio lavoro,  un cliente alla volta.  Facendo questo ci siamo allargati  a livello internazionale e ora abbiamo uffici in 12 paesi del mondo. Sicuramente questo non rappresenta l’interezza della nostra teoria del cambiamento, ma è la traccia su cui abbiamo costruito il nostro lavoro quotidiano per raggiungere cambiamenti significativi.

Se la vostra ToC è chiara, ma magari non concordata e non scritta, potrebbe essere il momento di formalizzarla e  di verificarla con tutti i membri della vostra squadra.  Se non ne avete una penso vi aspetti un periodo interessante. Nel mondo reale, una conquista è sempre meglio di un fallimento.

John Baguley, Chair, Group IFC

(credits: immagine Open University)